10 consigli per ottenere un mutuo in Francia

Per evitare ogni spiacevole sorpresa, ecco una lista (non esaustiva) dei 10 punti da non trascurare prima di presentare una domanda di mutuo in Francia.

1) L’apporto personale

Non ci sono miracoli. Le banche che in passato finanziavano i progetti immobiliari al 100% (talvolta al 110%), si mostrano oramai più rigide rispetto alla contribuzione finanziaria del futuro acquirente. Quest’ultimo è tenuto ad apportare almeno il 10% dell’importo che intende richiedere in prestito. La maggior parte delle banche considerano che tale apporto debba consentire di coprire diverse spese notarili, amministrative, di ipoteca.
Tale rapporto può variare a seconda della banca e della qualità del cliente : alcune banche preferiscono che il cliente disponga minimo del 20% dell’apporto a costo di sbloccare eventuali depositi ecc.

2) Stabilità professionale

Le banche sono più che mai attente alla stabilità professionale: contratti a tempo indeterminato e anzianità sono divenuti i nuovi requisiti per accedere al credito. Per quanto riguarda i lavoratori autonomi ed i liberi professionisti è consigliato fornire gli ultimi 2 o 3 anni di bilancio.

3) Alt ai conti in rosso!

Prima di decidere se accordare o meno un prestito, la banca studia la situazione finanziaria del debitore. Conviene pertanto non avere il conto in rosso nel corso degli ultimi 3 o 6 mesi precedenti la domanda di credito e, se possibile, aver rimborsato ogni credito al consumo di tipo revolving : “Se il debitore è intoccabile su questo punto, sarà più facile per lui non solo ottenere un mutuo ma anche negoziare un buon tasso con la banca”, spiega Sandrine Allonier, responsabile degli studi economici e porta parola di Meilleurtaux.com.

4) Sorvegliare la propria capacità di indebitamento

Questa è forse la regola più conosciuta da coloro che richiedono un prestito, quella denominata del 33%. Il tasso varia da una banca all’altra ed in funzione del dossier, ma in generale il montante del prestito non deve superare un terzo dei redditi netti del debitore. Se, nel passato, le banche si sono mostrate malleabili su questo aspetto, tale regola viene ormai applicata rigidamente “anche per i redditi elevati”.

5) Risparmiare regolarmente prima di chiedere un credito

Alla stregua del reddito del futuro debitore, la banca si dimostrerà sensibile alla sua capacità di risparmiare : “Alcune banche preferiranno prestare ad un cliente che, anche senza disporre di un reddito elevato, riesce a risparmiare regolarmente, anche se poco, rispetto ad un altro che guadagna di più ma che si ritrova con un conto in rosso ogni 15 del mese…”. È consigliabile ritardare la propria domanda di prestito, per poter avere il tempo di migliorare le proprie qualità di risparmiatore.

6) …ma anche dopo!

Le banche hanno sempre di più tendenza a preoccuparsi anche del livello di risparmio del proprio cliente una volta accordato un prestito. Il rimborso e le rate mensili non dovranno assorbire totalmente la sua capacità di risparmio. Tenete conto di ciò preparando la vostra domanda.

7) Attenzione ai documenti mancanti

Presentare una domanda completa al proprio banchiere è fondamentale: consegnare la metà dei documenti necessari o inviare delle buste paga o estratti conto in ritardo potrebbe far innervosire il vostro interlocutore e farvi giudicare poco credibili e affidabili.

Per essere certi di non dimenticare nulla, ecco la lista dei documenti da fornire in aggiunta alla promessa di vendita, per ciascuno degli acquirenti:

  • le ultime 2 dichiarazioni dei redditi
  • le ultime 3 buste paga
  • gli ultimi 3 estratti conto
  • 1 documento di identità (carta di identità, passaporto)
  • un giustificativo di domicilio (fattura elettricità o telefonica…)

8) Non perdete troppo tempo

Seguendo tale logica, è preferibile non attendere per mettersi alla ricerca di un finanziamento. Dalla ricezione della promessa di vendita, l’acquirente di un bene dispone di un lasso di tempo di 45 giorni per giustificare al venditore l’accordo del suo credito. È consigliato dunque di non perder tempo.

9) Attenzione a dove si acquista

Più il mercato immobiliare è dinamico, più le possibilità di rivendere il vostro bene rapidamente e in buone condizioni sono elevate. Non ci pensate forse quando comprate, ma la vostra Banca ci presterà attenzione.

10) Cercare di ridurre la durata del prestito

Il rischio che assume la banca cresce con la durata del prestito che accorda. È consigliabile ridurre la durata di quest’ultimo. Un anno o due possono bastare. Su cento dossiers finanziati in 25 anni, una trentina potranno ancora esserlo in 23 o forse 22 anni. Una soluzione più interessante rispetto a questa durata di prestito che può accompagnarsi a un leggero calo dei tassi.

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